Giro d’Italia 2019, Vincenzo Nibali: “Mi manca vincere, Giro la mia corsa di casa e il pubblico ti dà quel qualcosa in più”

Vincenzo Nibali sereno alla partenza del Giro d’Italia 2019. Il capitano della Bahrain – Merida arriva con grandi motivazioni, ma senza la pressione di essere il favorito di una corsa in cui non mancano i grandi nomi. Ovviamente, lo Squalo dello Stretto, già vincitore due volte del Trofeo Senza Fine, punta molto in alto anche per quest’anno e con l’esperienza e la tranquillità, che rappresentano le sue carte migliori, è pronto per vivere una corsa da protagonista dopo un inizio di stagione senza vittorie, ma in costante crescita, come dimostrato a Tour of the Alps e Liegi – Bastogne – Liegi.

“Sono molto calmo alla vigilia di questo Giro – commenta – Come sempre ho preparato bene la gara e ho l’obiettivo di correre al meglio. Abbiamo deciso che il Giro sarà il mio obiettivo principale quest’anno. Sempre più ciclisti arrivano in Italia in grande forma anno dopo anno e rendono il Giro sempre più internazionale. È difficile nominare tutti i favoriti ma al momento Tom Dumoulin, Primoz Roglic, Mikel Landa e Simon Yates sono i miei rivali più importanti”.

Come di consueto non vuole prefissare obiettivi in termini precisi, ma chiaramente ricorda di “essere qui per un bel risultato”. Quel che è certo è che dopo oltre dodici mesi senza successi, l’ultima volta fu lo straordinario successo alla Milano – Sanremo 2018, alzare le braccia al cielo fa parte delle sue priorità. “Mi manca vincere – ammette – La mia ultima vittoria è stata troppo tempo fa. Alzare le braccia al cielo è la cosa più bella per un atleta”.

Arrivato alla corsa con la piena fiducia della sua dirigenza, con il team manager Brent Copeland che ha sottolineato come sia nella forma migliore mai avuta prima di un grande giro, il siciliano sorride a questo pensiero. “Sono uno dei corridori che cercherà di fare una bella corsa e una bella classifica generale – ribadisce – Per quanto riguarda quest’anno, penso di aver lavorato bene per raggiungere il 100% e la mia condizione ora è buona. Poi in gara le dinamiche sono tante, quindi cercheremo di vivere giorno per giorno”.

Per quanto la ponga in alto, Nibali non precisa infatti mai dove ha posto l’asticella. Una forma mentis che nasce per sua stessa ammissione nasce dalla superstizione e scaramanzia, ma che chiaramente rappresenta anche un piccolo gioco tattico e mentale con i suoi rivali, con i quali è pronto a battagliare nelle tre impegnative settimane di questa edizione. Ruolo centrale ovviamente per le cronometro, dove i suoi rivali cercheranno di distanziarlo.

Sono tre crono molto difficili – commenta laconico – Quella di San Marino è chiaramente la più difficile, da affrontare nel modo migliore”. Giro di boa di questa edizione, la prova rappresenta dunque presumibilmente il momento in cui far arrivare il suo picco di forma, da conservare poi fino all’arrivo di Verona.

E sarà nella storica e suggestiva Arena che spera di rivivere alcuni dei suoi ricordi migliori. “Il Giro è il primo grande giro che ho affrontato, il grande evento che ho sempre sognato da bambino – ricorda con piacere – È la prima grande corsa che ho vinto, realizzando il sogno di un bambino, poi averlo rivinto è stata una grande emozione, di poter riprovare quelle sensazioni provate la prima volta”.

Inoltre, è sulle strade della Corsa Rosa che trova stimoli aggiuntivi, circondato da quel pubblico che sempre lo sprona e lo motiva a dare di più. “Questa è sempre la corsa di casa per me, in cui c’è un grandissimo affetto del pubblico e della gente. A volte, oltre la condizione, ci si mette quel qualcosa in più perché sei davanti alla tua gente“.

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